Scacchiera
Uno degli elementi di successo della mostra fu l'invenzione del termine "decostruzione". La parola stessa evocava echi e assonanze significative. In particolare, la connessione con il pensiero del filosofo francese Jacques Derrida era evidente. Derrida affermava che qualsiasi affermazione del tipo "la decostruzione è X" o "la decostruzione non è X" era intrinsecamente priva di pertinenza, sottolineando che uno degli obiettivi principali della decostruzione era delimitare l'onto-logica e, soprattutto, l'indicativo presente della terza persona: "S è P" ("Pacific Deconstruction", J. Derrida "Lettera a un amico giapponese").
La Decostruzione richiede un testo di indubbia rilevanza convenzionale.
L'antico, il preesistente, la norma classica e convenzionale non vengono eliminati, bensì subiscono una completa trasformazione di significato.
Questa interpretazione filosofica del termine "decostruzione" si discosta nettamente dal concetto di "Costruttivismo architettonico". Tuttavia, sono proprio i curatori della mostra a giocare sull'ambiguità, trasformandola in un "Valore".
Daniel Libeskind è un architetto immerso in diverse culture, storie e discipline. Il suo percorso formativo inizia con lo studio della musica in Israele, per poi dedicarsi all'architettura presso la Cooper Union di John Hejduk. Successivamente, si specializza in Storia e Filosofia all'Università inglese dell'Essex.
Nei mezzo degli anni '80, Libeskind si distingue come uno sperimentatore eccentrico. Realizza una serie di imponenti dispositivi che si presentano come grandi macchine, accompagnandoli con disegni astratti che assomigliano a partiture musicali. Questi lavori sono focalizzati sulla forza espressa dalla linea.
Nel 1987 Libeskind realizza il "City Edge" per l'IBA berlinese.
Libeskind concepisce un edificio caratterizzato da una struttura lineare, introducendo un'interpretazione del concetto di stratificazione e layer che assume una forza drammatica. Questo progetto rappresenta il dramma di un mondo che non può e non deve essere ricomposto, evidenziando la disintegrazione piuttosto che l'unità.
In questo contesto, emerge il "Museo Ebraico di Berlino," un'opera audace e completamente innovativa. Il museo si trasforma in una linea spezzata e obliqua sul suolo, un elemento architettonico che prima si comprime e poi si slancia verso l'infinito. Questa concezione architettonica non solo sfida le convenzioni tradizionali, ma trasmette anche un significato profondo, diventando una forma di espressione che va oltre la mera funzionalità ed estetica.
Il ruolo della comunicazione e dell'informazione
Nel lavoro di Steven Holl si evidenzia la consapevolezza del ruolo cruciale che spazi aperti ed edifici svolgono in relazione reciproca per formare la totalità di un progetto. Holl è convinto che ogni progetto debba essere fondato su un'idea forza, un concetto centrale che guida e dà coerenza all'intero processo di progettazione.
Il museo Kiasma occupa una posizione centralissima a Helsinki, e il progetto si distingue per l'intelligenza e l'originalità con cui si inserisce nella complessa intersezione urbana circostante. Esso completa il disegno originariamente previsto da Aalto.
Nel suo approccio, Holl non concepisce l'architettura partendo dall'interno, bensì inizia dall'esterno, prendendo in considerazione le forze della città per manipolare i volumi del museo. Da questa imposizione e inversione rispetto alla tradizionale funzione contenitiva, Holl inventa nuove dinamicità e spazialità.
- le "brown areas", aree anche centrali che vengono svuotate dagli usi industriali;
- i rapporti architettura-natura.
Renzo Piano si è distintamente contraddistinto per l'adozione di un'organizzazione innovativa all'interno del suo studio di architettura. Il RPWB (Renzo Piano Building Workshop), visibile sul suo sito web, rappresenta una struttura professionale che si configura come un autentico laboratorio di ricerca.
Il debutto internazionale di Renzo Piano è avvenuto con la sostituzione degli antichi mercati delle Halles, nel cuore di Parigi, con una struttura terziaria che si presenta come dinamica e meccanica, emettendo una presenza sonora nell'ambiente circostante.
Questi progetti hanno un valore culturale generale e civile
più che sull'innovazione architettonica. Varie sono le tendenze:
-il geometrismo di Ieoh Ming Pei al Louvre e Von Spreckelsen all'arco della Defense
-il neobrutalismo del ministero delle finanze di Clemetov-Huidobro e Otto Von
Spreckelsen nell'Operà
-le relazioni tra
ambiente urbano ed architettura nella Città della musica di Portzamparc
Barcellona e Parigi emergono come forze trainanti nell'affermare l'architettura come nuova guida dei sistemi comunicativi ed economici nelle città contemporanee. La Spagna, in particolare, sperimenta un'esplosione di vitalità straordinaria nelle arti nei primi anni '80, generando un entusiasmo eccezionale per vivere, creare e operare.
Oriol Bohigas assume un ruolo chiave nella trasformazione urbana di Barcellona, capitalizzando sull'opportunità rappresentata dalle Olimpiadi del 1992. Questo evento diventa un catalizzatore per il rinnovamento della città, sia in termini di infrastrutture che di progettazione architettonica, contribuendo a ridefinire il volto di Barcellona in un contesto contemporaneo e dinamico.
Enric Miralles e Carme Pinos realizzano un'opera che si distingue per la sua libertà da ogni pregiudizio nei confronti della tradizione locale, guardando all'architettura come metafora del paesaggio. La loro prima opera, il Municipio Hostalets de Balenyà, realizzato nei pressi di Barcellona nel 1992, rappresenta un'espressione di questa visione innovativa. La rampa di accesso assume una grande rilevanza nel gioco saettante delle forme così come le pensiline che si sporgono liberamente svincolandosi dai corpi di fabbrica sottostanti.
Portano avanti lo studio del rapporto architettura-paesaggio realizzando:
-il Centro di Tiro con l'Arco
-la pensilina lungo la strada del Villaggio Olimpico
-Cimitero di Igualada:
Miralles e Pinos sono pionieri nell'edificare opere con chiare idee di interscambio tra paesaggio e architettura. Integrano le regole formative dei processi naturali con quelle che danno forma all'architettura, offrendo una risposta al tema dell'usura progressiva del pianeta.
Glenn Murcutt progetta architetture leggere che sembrano sostituire il mito del transatlantico macchinista le corbusieriano con quello della barca a vela. Le sue architetture sembrano disegnate per navigare, offrendo un'interpretazione innovativa e sostenibile nel contesto dell'architettura.
Buckminster Fuller insegna che non bisogna avere paura della forza rivoluzionaria dell'idea, quando è in risposta a questioni rilevanti, che bisogna elaborarla con decisione e poi trovare le tecnologie per realizzarla.
Biosphere 2 rappresenta un punto di partenza per un potenziale sviluppo sistemico dell'architettura, che non è più necessariamente vincolato a reti infrastrutturali esterne, ma piuttosto autonomo dal punto di vista del suo ciclo vitale ed energetico.
L'approccio di Santiago Calatrava all'architettura si discosta da quello dei grandi architetti-ingegneri come Pier Luigi Nervi o Morandi. Mentre per questi ultimi il momento espressivo ed estetico delle strutture rappresenta il culmine di un approccio matematico-scientifico, Calatrava intraprende un percorso inverso. Per lui, il calcolo e la conoscenza tecnica sono necessari per approfondire una vocazione intrinsecamente artistica. In questo caso, la forma non è solo la sublimazione del calcolo, ma il calcolo stesso è uno strumento per plasmare la forma.
La sua opera, sebbene possa sembrare apparentemente collegata agli architetti costruttori noti come dell'High-Tech, si differenzia per l'utilizzo di materiali e tecniche tradizionali, assemblati attraverso una ricerca plastica. La sua caratteristica distintiva è rivolta a una tensione plastica ed estetica verso le membrature. Il controllo delle tensioni, il calcolo delle sezioni e la progettazione di poligonali di equilibrio sono gli strumenti che utilizza per realizzare le sue visioni. Tuttavia, ciò che alimenta le sue creazioni è l'amore per le strutture vegetali e anatomiche, poiché considera i rami degli alberi e gli scheletri degli esseri viventi come strutture in movimento.
Santiago Calatrava si presenta come un innovatore nel trattare il movimento reale delle strutture, che esse si muovano effettivamente o rimangano ferme, suggerendo sempre la possibilità del movimento.
Rem Koolhaas, nel 1977, pubblica "Delirious New York", un libro fondamentale per il suo lavoro in cui esamina la metropoli americana, analizzandola per come è e per come può essere operata, senza applicare un filtro ideologico alla città. "Delirious New York" non è solo un libro, ma anche un progetto di ricerca le cui immagini costituiscono le premesse per il programma architettonico del gruppo Office for Metropolitan Architecture (OMA).
Un principio fondamentale che si trova alla base delle molte architetture di Koolhaas è il principio sommatorio e additivo. Questo principio è spesso evidente nei famosi disegni elaborati da OMA per i loro progetti.
Nel 1995, Koolhaas pubblica "S, M, L, XL", dove le sigle stanno per "Small, Medium, Large, Extra Large". Quest'opera rappresenta una reinterpretazione del motto funzionalista del "cucchiaio alla città", sottolineando che gli stessi principi valgono sia per i grandi progetti che per quelli più piccoli.
Rem Koolhaas realizza la "Casa dell'Ava" a Parigi e il "Masterplan per Euralille", basandosi su una serie di principi analitici e anti-graziosi che suddividono i vari corpi e le parti del programma.
La seconda opera è la "Cabina di manovra" di Herzog e De Meuron, rivestita in rame. Gli architetti sviluppano un interesse per la ricerca dei molteplici strati di significato che il tema della superficie degli edifici può nascondere. Analogamente a come la pelle di un essere umano rivela inaspettate profondità emotive e caratteriali, la superficie esterna può essere considerata come un indumento che apre implicazioni con la storia e il contesto circostante.
Se la trasparenza di Jean Nouvel diventa ipersoggettiva, la pelle di Herzog e De Meuron si trasforma in un campo di riflessione. La luce non è più una trasparente rivelazione, ma un veicolo di messaggi. La superficie materiale dell'architettura, anziché essere una semplice chiusura, diventa una vera e propria interfaccia nel rapporto tra Architettura e Paesaggio.
L'architettura non nasce più in modo puro, ma è continuamente attraversata dal già esistente. Questo approccio riflette una nuova comprensione dell'architettura come parte integrante del contesto circostante, in cui la superficie non è solo un confine fisico, ma anche un medium che dialoga con il paesaggio e comunica con il contesto.
Il centro "Le Fresnoy" (National Studio for Contemporary Arts) di Bernard Tschumi si configura come la Bauhaus del XXI secolo, svolgendo simultaneamente il ruolo di scuola d'avanguardia e centro di produzione artistica. In questo contesto, Tschumi esplora una nuova potenzialità, simile a quella del "Parc de la Villette" in cui utilizzò il layering. Invece di fondare il progetto su meccanismi planimetrici, decide di basarsi sulle potenzialità della sezione.
Tra il tetto metallico e quelli in laterizio si crea uno straordinario spazio interstiziale, un luogo "entre-deux". Questo spazio è ricco di fughe prospettiche divergenti ed è abitato da camminamenti. Il concetto di "in-between" introdotto da Eisenman assume una declinazione che favorisce le relazioni tra l'esistente e il nuovo, sottolineando la tensione e la connessione tra i diversi elementi architettonici.
Nelle esplorazioni delle griglie, dello stretto archeologico e del concetto di "tra", Peter Eisenman introduce una tecnica che offre una soluzione innovativa alla questione del movimento. La sua prospettiva è che lo spazio e il tempo siano interconnessi, dove lo spazio è misurato attraverso il tempo. Attraverso la sua ricerca incessante, Eisenman ha identificato una tecnica mai usata nell'ambito dell'architettura: lo "sfocamento" (blurring).
Il movimento non è solamente interpretato, ma diventa sia fonte di ispirazione concettuale che tecnica per plasmare un nuovo approccio progettuale. Il concetto di "Blurring" fa la sua prima comparsa nella "Casa Guardiola" a Santa Maria del Mar, in Spagna. In questo progetto, Eisenman discute il tradizionale concetto di Topos come segno stabile dell'urbanesimo militare romano, sottolineando al contempo che il concetto di Luogo deve inevitabilmente abbracciare anche quello di Non Luogo.
Spazio sistema di Frank Gehry
Nel lavoro di progettazione di Frank Gehry emerge una fusione intrigante tra due forme d'arte: da un lato, gli spazi sono concepiti come scenari teatrali, e, dall'altro, questa scenografia si trasforma poiché i volumi delle sue architetture sembrano prendere vita, comunicare e danzare. Gli spazi progettati in questo modo incoraggiano un'esperienza aperta e interattiva degli edifici, invitando a vivere gli ambienti in maniera dinamica.
I volumi che costituiscono la Biblioteca regionale Frances Howard Goldwyn appaiono immobilizzati in una posizione, come se la danza dell'architettura di Gehry fosse momentaneamente congelata in una forma definita. In Gehry, l'azzeramento, la riscoperta e la ricerca sono tratti costitutivi che definiscono il suo approccio all'architettura.
Che la linea retta è il solo mezzo che possa condurre alla verginità primitiva di una nuova costruzione architettonica delle masse o zone scultorie.
Il legame di Gehry con la scultura rappresenta uno sforzo altamente significativo, paragonabile per intensità a quello di Borromini.
La tecnica dello spaziare, del fendere, del dividere lascia spazio al movimento opposto, un scontrarsi tra le parti. Dove in precedenza lo spazio era catturato intorno ai volumi, ora si trova nell'azione dinamica delle linee di forza che si proiettano nell'atmosfera.
Nel Guggenheim Museum di Bilbao e nel Walt Disney Concert Hall, assistiamo a un elogio delle superfici curve e delle traiettorie che si snodano nello spazio, creando un dinamismo visivo.
Nel progetto del Museo di Bilbao, l'idea centrale è la concatenazione armonica tra i corpi che si sovrappongono, creando una piazza su cui convergono elementi come la biglietteria e un piccolo auditorium. Questi elementi connettono l'intero complesso alla città, sottolineando la visione integrata di Gehry tra architettura e ambiente urbano.
L'intero approccio progettuale subisce una trasformazione sostanziale, richiedendo un'attenzione particolare alla concezione stessa di spazio. Si passa dall'idea di spazio come organo (modellato in base alla funzione che deve svolgere) a una concezione di spazio come sistema. L'idea di spazio come sistema implica che la creazione di un edificio non si basi esclusivamente sulla sua funzionalità interna, ma consideri una rete più complessa di fattori interconnessi. Queste scelte, anche se indipendenti l'una dall'altra, collaborano sinergicamente per creare l'opera complessiva.
Alla fine del secolo, emergono forme architettoniche che attuano un processo di liberalizzazione, sganciandosi da ogni sistema preordinato gerarchicamente. Gehry contribuisce significativamente a questa evoluzione attraverso la sua visione innovativa e la capacità di ridefinire la relazione tra architettura e contesto urbano.
SCHEDA SCACCHIERA SU UN'OPERA DI EISENMAN
SCACCHIERA
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